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...::: Poesie e Testi


ROCCU U STORTU
(P. Voltarelli)

Roccu u stortu è una sorta di monologo interiore, uno sfogo furente, un viscerale attacco all'ordine militare in guerra, una denuncia dell'ingiusto, Il racconto di uno spirito libero, anarchico, come spesso in questi ultimi due secoli i calabresi sono riusciti a essere, nonostante abbiano vissuto in una terra di padroni e conquiste. Roccu un fante della brigata Catanzaro, che prima di essere soldato è uomo di paese della Calabria, una persona che vive raccogliendo le olive, frutto che in queste terre ha sempre goduto dl una sorta di venerazione e rispetto religioso. Ma Roccu è anche stortu, ovvero il pazzo di paese, lo scemo del villaggio, l'uomo che ha subito un "danno" e a lui non resta che vagare per le strade della Calabria. Roccu racconta la sua storia della grande guerra, coi suoi "poveri" mezzi, usando il dialetto calabrese e spesso cambiando ruolo in un balletto delle parti. Il raccoglitore di olive parte per la guerra con la vana speranza di tornare vincitore e proprietario di un pezzo di terra e quindi di potersi maritare: "Jeu figghiu di `nu contadino e di una raccoglitrice di aliva, (...) avia a fari a guerra". Ma I' "irrealtà" della guerra gli farà conoscere un'ingiustizia abnorme gli farà saggiare l'incubo che ogni soldato ha vissuto in trincea. Roccu è anche storico, uno storico che espone in italiano una semplice e terribile cronaca, della 1° guerra mondiale: l'ammutinamento e la successiva decimazione della brigata Catanzaro a S. Maria la Longa, un sacrificio che ancora oggi chiede delle risposte.


Rocco u stortu
certe volte credo che sei morto
in una piazza giri in tondo
cani e bambini che ti fanno il verso
il buio pesto intorno a te.

Con Saletta, Michele D'angelo e tutto il reparto
dividersi la gloria è giusto                
ma è giusto ridere di te       
I soldati si prendono sul serio   
barricati nelle loro notti insonni
consumati tremila metri di trincea

Rocco u stortu nun è ra morte
ca ti fa paura nun è..
su ri silenzi mai parrati
su ri culuri mai pittati 

Mani aperte, granate e moschetti per l'assalto
mentre il nemico, quello vero è falso
lui non abita più qui
Rocco u stortu
lizzichero con grandi braccia forte                           
mannato a vidare cum'è ra morte
s'è rivotato e dicia no

Rocco u stortu
amico folle di matti e balordi
sei preso in giro dal destino , ammazzi
per ritrovare un po di te

Rocco u cioto
t'è stare attento unn'è ra prima vota
u culu ruttu e senza cerase
oi povareddu pure tu

Malandrino
povero bruttu 'ccù ra faccia lorda
cani e bambini che ti fanno il verso
il buio pesto intorno a te

Inviata da Remo il 04/07/2006



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