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...::: Motta Filocastro - Suore Missionarie del Verbo Incarnato

MOTTA FILOCASTRO - SUORE MISSIONARIE DEL VERBO INCARNATO - MADRE GIOVANNA

Motta visse un momento spirituale molto importante nel 1930, anno in cui, per interessamento di Padre Achille Fosco, nacque la prima Casa delle Suore Francescane del Verbo Incarnato.
La prima Supcriora fu Madre Giovanna Francesca dello Spirito Santo, al secolo Luisa Ferrari. La Casa è stata sempre un preciso punto di riferimento dei Mottesi poveri e sofferenti e nell'ultimo conflitto mondiale l'opera delle benemerite suore si è rivelata provvidenziale e consola trice.
Attualmente, al posto del vecchio « tugurio quasi caverna », che servì alle prime suore come punto di partenza, vi è un attrezzato e moderno edificio a due piani adibito a Scuola Materna costruito nel 1964 dalla Cassa per il Mezzogiorno.
La Scuola è frequentata da bambini che provengono anche dai paesi vicini.
Molte giovani di Motta, stimolate dalla presenza delle Suore, hanno intrapreso la vita religiosa andando a prestare la loro opera in ospedali e ospizi d'Italia e di altre nazioni.
Riportiamo uno scritto di Padre Achille Fosco apparso sul testo « Le Missionarie Francescane del Verbo Incarnato » nel venticinquesimo della fondazione della Congregazione che narra la vicenda storica dell'origine dell'Ordine.


Vomere e solco
Sono tre luoghi, tre tappe nella mia vita in relazione alle Missionarie Francescane del Verbo Incarnato.
E mi spiego.
Per una grazia particolare che ritengo concessami dal Patriarca San Francesco sono fortunato di vivere al Rivotorto d'Assisi, in quel Convento che custodisce gelosa­mente il Protoconvento francescano, il « tugurio » che fu prima dimora stabile di San Francesco per circa due anni e dove egli accolse i suoi primi dodici discepoli e scrìsse la Regola dei Frati Minori.
Il mio povero nome si lega pure ad un altro Proto­convento sia pure recente: al vero « tugurio » che accolse 25 anni orsono le prime discepole della Fondatrice delle Missionarie Francescane del Verbo Incarnato.
Questi due Protoconventi si assomigliano proprio perché ciascuno composto di tre misere e poverissime stanzette a pianterreno.
E come da Rivotorto d'Assisi è sorto il grandioso albero Francescano che si espande in tutto il mondo, altrettanto si auspica avvenga per l'alberello sbocciato dal Rivotorto Calabrese. Ho ricordato per primo Assisi: e mi spiego, perché forse senza la scintilla partita d'Assisi noi oggi non avremmo la piccola falange di queste novelle apostole della Chiesa.
Da poco più di quattro anni ero sacerdote e vivevo presso la Patriarcale Basilica e Cappella Papale del Sacro Convento di Assisi, presso la gloriosa sacra Tomba del nostro serafico fondatore San Francesco.
Saffo le mistiche volte della Chiesa inferiore, nel vespro del 27 settembre 1925, incontrai la signorina Luisa Ferrari di Reggio Emilia. Si prostrò ai miei piedi sacerdotali e aprì tutto l'animo suo. Dal settembre 1930 ero Parroco nel paesino di Motta Filocastro (Catanzaro).
La piccola vigna del Signore si nascondeva sotto un manto di spine: bisognava pensare piuttosto al futuro, e formare nuovi cristiani attraverso l'istruzione della fanciullezza.
Arduo lavoro per un uomo! l'infanzia e certi adulti hanno bisogno del cuore caldo delle donne. E pensai a Luisa; pensai alle sue aspirazioni. Le scrissi più o meno così: « E' l'ora sua; è qui, in questa lontana terra calabrese, che Dio chiama. Metto a disposizione sua e delle sue prime compagne tre stanzette, in un tugurio a pian­terreno. Io cerco altro nido. In compenso apro il mio povero cuore paterno, alle sue figliole, dividerò il pezzo di pane con loro ma avranno agio di incominicare ad essere vere missionarie ».
Il 10 dicembre 1930, festa della traslazione della Santa Casa di Loreto, mandai un rozzo calesse alla stazione di Nicotera. Dopo circa due ore, in mezzo alla sorpresa del popolo, Motta accoglieva tre giovani signorine emiliane: Paola, Magdala, Luisa.
Il seme era gettato nel solco della vigna del Signore. Così ebbe origine la prima Casa delle Congregazioni delle Terziarie Missionarie Francescane del Verbo Incarnato.
Dopo venticinque anni, oggi la Congregazione è inserita nella immensa serie degli Istituti della Chiesa e canonicamente riconosciuta.
Le sue Suore lavorano entusiasticamente e con zelante fervore di apostolato in ogni attività di misericordia con molte case in Italia, Svizzera e nell'America Meridionale; la sua Casa Madre con fiorente Noviziato ha fissata la sua sede direttiva nella ridente città di Fiesole...
Nella mia memoria sono incancellabili i ricordi dei primi mesi che le prime tre suore passarono con me a Motta, delle istruzioni che loro impartivo su rozza tavola e in una casa quasi caverna.
Si visse come vissero i primi Francescani a Rivotorto: con spirito di povertà di sacrificio, di abnegazione, ma con grande fede e vivo entusiasmo.

Rivotorto d'Assisi 10 ottobre 1956
(Tratto dal libro "MOTTA FILOCASTRO" di Giuseppe Ingegneri)
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